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domenica 16 novembre 2008

L'ALLEGRO VISO RISO MI FA FARE


Ieri mi è capitato di ascoltare una conversazione fra due ragazze, in palestra. Avranno avuto 25 anni al massimo. Cioè, non è che mi è capitato, è che io ascolto sempre le conversazioni degli altri, quando posso farlo senza farmi scoprire e restando nella legalità. Insomma. Una stava raccontando all’altra, intanto che si rivestivano, di un litigio con il suo ragazzo che si era svolto tutto via sms, quindi il racconto consisteva di: e io gli ho scritto, allora lui mi ha risposto, allora io dopo gli ho scritto senti, allora poi lui il pomeriggio mi ha risposto divertiti, allora poi io ho aspettato la sera che ero a casa della Martina e gli ho scritto anche tu… Non so, me la sono immaginata questa coppia quanto noiosa poteva essere, a giudicare dalle tremende offese che si erano scambiati i partner, a giudicare dalla faccia attonita dell’amica confidente, a giudicare dal lessico di 20 parole, a giudicare dall’occhio vuoto di una e dell’altra, a giudicare , a giudicare…
Poi, non ho sentito perché, le ragazze sono scoppiate a ridere, di una bella risata di sovracuti, non sguaiata, e, dio santo, era un riso che sembrava spazzare via tutto, dall’insignificante litigio, all’ importanza che attribuiamo alle cose, al mio occhio di avvoltoio. Mi sono chiesta: ma io, quand’è l’ultima volta che ho riso così? Con tutto il corpo? Cioè non di qualcuno o di qualcosa, ma del riso stesso? Riso del riso di chi sa di potere ricominciare ancora molte volte, di chi non ha ancora del tutto il controllo del suo personaggio e ogni tanto gli scappa fuori qualcosa di sé che non sa? Del riso di quegli anni lì.
Mi manca, un po’.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quanto mi manca il riso bello tondo