Nonna, nonna che orecchie grandi hai! E' per ascoltarti meglio

domenica 9 novembre 2008

RAZZISMO

Ieri sera, per farmi del male, ho guardato la puntata di Anno Zero di Santoro dedicata ad alcuni recenti gravissimi atti di violenza contro stranieri: la strage di Castelvolturno, l’omicidio del ragazzo di Parma che ha rubato un biscotto in un bar, le violenze dei poliziotti di Parma contro il ragazzo italiano di origine ghanese, il cinese col naso rotto dalle bastonate di una baby gang.. Pregevoli gli ospiti in sala: il sindaco di Verona, Toso, noto esperto di sociologia delle migrazioni e delle società complesse, e l’onorevole Daniela Santanché, intellettuale che non ha bisogno di presentazioni. Prima che il dibattito degenerasse nel consueto scambio: “cretino” “cretino sarai tu” “chi lo dice lo è cento volte più di me”, abbiamo avuto modo di ascoltare un Gad Lerner per una volta libero –forse perché ospite- dalla retorica che tanto spesso lo rende inascoltabile, nonché uno spaccato di Castelvolturno, un terribile sottomondo italiano dove gente senza futuro, che vive fra cumuli di spazzatura , nella disoccupazione, con la camorra come unico punto di riferimento, si esprime senza remore di sorta (“ma ci pare possibile a lei che la polizia difende più i negri che i bianchi?”). Meglio così, peraltro. Meglio, se deve essere, vedere con chiarezza cosa significa non aver remore o “buonismi”.

La cosa che più di tutto mi ha colpito, però, è l’uso del termine razzismo. Tutti, dai dotti ospiti della destra ai passanti intervistati, ci tenevano molto a specificare di non essere razzisti, e che non si stava parlando di atti di razzismo. Mi sono chiesta: cosa vorranno mai dire quando dicono così? Che gli assassini non hanno letto Gobineau? Che i violenti non frequentano i testi di H.S. Chamberlain? E’ possibile pensare che violenze sistematiche contro cittadini stranieri poveri, e sottolineo poveri, non implichino anche il fatto che questi cittadini stranieri poveri vengano considerati di poco superiori agli animali e certamente di molto inferiori a noi? Si può immaginare che i bruti ipocefali, manovalanza della camorra, che abbiamo visto portare via dalla polizia fra le urla selvagge di madri e fidanzate, posseggano una teoria sistematica e articolata della disuguaglianza fra le razze? Si può, per converso, pensare che siano stati educati secondo i principi che hanno ispirato la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e quello che oggi si chiama il “rispetto per l’altro”?

Perché è così importante stabilire se si tratta o no di razzismo ? Se è razzismo anziché odio per i poveri, senso esasperato della proprietà privata, del territorio, della nazione, allora è peggio?

Mah. Sarà forse per alleggerire il governo dalle responsabilità morali che si è assunto conducendo una campagna elettorale in nome della sicurezza,e l’opposizione per essergli andata dietro . Forse per alleggerire i giornali da analoghe colpe e assolvere l’opinione pubblica, che a certe distinzioni ci tiene. Forse serve ad allontanare lo spettro dell’unico crimine che le potenze cosiddette occidentali considerino veramente e unanimemente un crimine contro l’umanità, vale a dire l’antisemitismo e lo sterminio degli ebrei. Una volta appurato che non si è nazisti e non si è antisemiti, che dunque non si è razzisti, ah be’, allora è criminalità comune, frange di sbandati, oppure reazione di cittadini esasperati che bisogna anche un po’ capire.

Nessun commento: